A/2m 16/04/2011 CUS Cagliari - HC Superba 2 - 2
| 17/04/2011 22:22
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| Grazie di cuore ai genovesi per l'ottimo terzo tempo offerto. Peccato che la pasta fosse pochina e qualcuno non ha potuto assaggiarla.....
Cassandro
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| 25/05/2011 16:58
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Superbi di nome... e di fatto
Tratto da www.cuscagliarihockey.it di Alessandro Spano - 17/04/2011
L’aggettivo “superbo” deriva dal latino “superbum”, e significa “colui che sta sopra”,(Zingarelli), intendendo colui che ritiene di essere superiore agli altri. Lo stesso dizionario cita come ulteriore accezione quella relativa ad animali tronfi, come il pavone. La città per antonomasia definita “La Superba”, è proprio Genova, “per la sua splendida posizione, i suoi monumenti e la grandezza della sua storia”.
Per non smentirsi, da superbi si sono comportati giocatori e dirigenti dell’omonimo sodalizio genovese in occasione del “terzo tempo” offerto dai giocatori del CUS dopo l’incontro del 16 aprile 2011. Offerto nel vero senso della parola, dato che i giocatori del CUS si sono quotati per pagare quanto dovuto al ristorante del centro sportivo universitario.
Al termine dell’incontro un dirigente del CUS invita la squadra ligure a mangiare un boccone e bere un bicchiere di birra insieme. Il dirigente della Superba accetta volentieri, specificando che, probabilmente, non avrebbero mangiato (dato che avevano già prenotato la cena), ma sicuramente gli avrebbe fatto piacere bere un bicchiere di birra. Evidentemente poco avvezzi al cibo, atleti e dirigenti della Superba si sono premurati di far fuori tutta l’ottima fregola con arselle preparata per entrambe le squadre (svariati chili), innaffiandola con abbondanti boccali di birra (l’equivalente di trenta bottiglie), prima che arrivassero i padroni di casa, nonostante gli fosse stato detto di attendere.
I giocatori ed i dirigenti del CUS non credevano ai loro occhi, il pentolone con il cibo era stato raschiato e ripulito fino all’ultimo atomo di cibo.
Un dirigente del CUS ha fatto notare che, di sicuro, non si è trattato di una prova di grande educazione e di rispetto, nel silenzio assoluto non solo dei giocatori ma anche dei dirigenti della Superba.
Luca
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